Daniela Quadri

OVUNQUE SEI  




Una telefonata annuncia il ritrovamento di un cadavere nel Parco Reale di Monza: chi è l’uomo con il volto sfigurato dall’acido? Due donne misteriose si affrontano, contendendosi un bambino: è forse il piccolo Simone, rapito in un paese della tranquilla Brianza pochi mesi prima? Vicende, che non sembrano avere alcun nesso logico e dove nessuno è ciò che appare, danno il via alle indagini di Marta Valtorta, giornalista free-lance e Tony Nardone, il suo fidanzato carabiniere. Echi del passato e drammi di sconvolgente attualità si intrecciano, ma le intuizioni di Marta e la ferrea logica di Tony porteranno a galla una verità che non è mai solo bianca o solo nera.

… perché la vita ha una gamma infinita di tonalità: mai perfettamente definite, ma del tutto pulite, mai così sporche. 



Storie al femminile che raccontano un universo complesso, forte e delicato al tempo stesso, questo è ciò che si riscontra leggendo i romanzi della scrittrice Daniela Quadri, sia nel suo primo romanzo di esordio “Le stelle di Srebrenica” che nel suo secondo romanzo, l’epilogo, “Ovunque sei”.
I temi trattati sono di grande attualità: la lotta delle donne per combattere i soprusi inflitti e la capacità di resistere con grande forza e determinazione per ribellarsi e risollevarsi dimostrando l’estrema forza di carattere. Nella scrittura Daniela Quadri alterna la delicatezza alla tensione trasmessa dalla descrizione delle vicende, dove predomina l’intervento del carabiniere Tony Nardone, personaggio chiave insieme a Marta Valtorta, giornalista free – lance in una piccola redazione brianzola, ma allo stesso tempo nella scrittura ritroviamo un sentimentalismo profondo alternato a dolorosi ricordi di una vita trascorsa.
Una scrittura in cui si insinua una vena di mistero legata alla storia, una storia non piacevole sicuramente poiché spiega le gravissime conseguenze di guerra e allo stesso tempo la smisurata forza insita nelle donne che insieme ai bambini e agli anziani erano bersagli di crudeltà, riusciti con mille sforzi ad aggrapparsi ad una vita migliore. Tanti spunti di riflessione, di forte impatto emotivo, nei passi del libro, che narrano le vicende del passato con tutta la crudeltà di cui l’uomo è capace, gesti abominevoli inflitti a povere anime innocenti. Attraverso il diario di zia Paolina, l’anziana zia di Marta, alla quale la giovane donna è legata profondamente, la scrittrice Daniela Quadri affronta gli orrori della seconda guerra mondiale e sottolinea la fragilità caratteriale delle donne e allo stesso tempo la grande forza.

“Un solo ingrediente bastava a rendere diverso il sapere della torta e zia Paolina sapeva bene che, allo stesso modo, anche le emozioni e i sentimenti possono cambiare variando la prospettiva, perché la vita ha una gamma infinita di tonalità: mai perfettamente definite, mai del tutto pulite, mai così sporche”.  << Si, Marta, madre e figlio. Un legame sacro, ci hanno insegnato, ma nemmeno questo è cosi ovvio e scontato. Nessuna donna nasce madre; può solo imparare a diventarlo. E non tutte ci riescono o vogliono esserlo: naturale o innaturale che sia >>.

La scrittrice Daniela Quadri si sofferma molto sul personaggio femminile Marta, la vera protagonista di “Ovunque sei”.  Marta e il suo sentimento di giustizia, che la faceva fremere di indignazione e di desiderio di ribellione di fronte a ogni sopruso verso i più deboli e a ogni palese violazione della dignità degli esseri umani, non riusciva a darsi pace: per il rapimento di Simone Viganò, un bimbo di poco più di tre anni sparito nel nulla; per la donna bionda ricomparsa dall’inferno di Sarajevo con un bambino, forse anche lui rapito; per quel box nello scantinato, un luogo da brividi, a casa della maestra d’asilo di Simone e per quello strano sogno con quell’uccellaccio che l’aveva spaventata.
Marta rappresentava l’icona della voglia incontenibile di giungere alla verità dei fatti, una giornalista free – lance in una piccola redazione brianzola, investigatrice autodidatta, croce e delizia del carabiniere Tony Nardone, gelosa della ex fidanzata e collega di Tony, la dottoressa Raffaella Cola (un’anatomopatologa molto preparata, un’eccellente professionista con ottimi agganci nell’Interpol) con quella sua voglia di agire e la caparbietà nel voler a tutti i costi fare chiarezza nelle cose pur rischiando la propria vita. Marta una donna innamorata e fragile proprio come la zia Paolina.

“Perché il nostro amore è come le camelie nel giardino della maestra che resistono agli inverni più gelidi per tornare a sbocciare in primavera. Ne ho colta una e l’ho messa tra le pagine di questo diario, è il nostro pegno d’amore, forte e pronto a superare ogni ostacolo incontreremo. Perché ovunque sei, noi siamo”.

Altro tema molto importante affrontato con estrema delicatezza, dalla scrittrice, è quello dei Bambini Scomparsi. I casi dei bambini scomparsi sembrano essere in costante aumento, soprattutto tra i minori non accompagnati che arrivano in Italia tra le migliaia di profughi e migranti. Le cause più comini dietro queste sparizioni sono svariate: sottrazione da parte di un familiare che spesso è un genitore, prostituzione, pedofilia, attività criminali, quali spaccio di droga e racket dei mendicanti, espianto e vendita di organi, fughe volontarie. In crescita sono pure i casi di maltrattamenti su minori negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia; una lunga scia di violenza e di orrore che spesso ci viene propinata in diretta nei video registrati dalle telecamere nascoste dentro aule e refettori per mezzo di Telegiornali. Decine e decine di casi registrati in Italia accertati dai Carabinieri.
Storie che ci lacerano l’animo e ci lasciano tanto sgomento sul perché si possono verificare eventi così incresciosi, come quello che è successo al personaggio, Adele. Adele e la sua disperazione, quella di una madre, che non trova rassegnazione, sempre in cerca del figlio, Simone, perduto e che cerca conforto e supporto nell’unica persona, che le è rimasta accanto, il carabiniere Tony Nardone, l’unico insieme a Marta a credere che il piccolo Simone, misteriosamente scomparso, possa trovarsi ancora in vita, nascosto, chissà dove. Adele con le sue speranze e con le sue paure rappresenta ogni madre, che si mette alla ricerca del proprio figlio, aggrappandosi a quell’unico motivo, la speranza di riabbracciarlo, per continuare a vivere, in quel buio profondo dello sconforto.

<< Nessuno dovrebbe sopravvivere ai propri figli. Seppellire un figlio è contro natura. E’ una spada di fuoco conficcata nel cuore che non accenna a spegnersi. Mai. Neppure quando si arriva a invocare la Follia e la Morte. L’una perché annienti i ricordi nell’oblio della mente, l’altra perché liberi il corpo dallo strazio di una tortura infinita. Ma non sapere neppure dove poter piangere un figlio è un supplizio che neppure il più sadico degli aguzzini saprebbe immaginare>>. “Ci sono ferite che devono essere subito seminate con gesti di speranza concreti, perché possono dare frutti sani in futuro. E Marta sapeva di poter contribuire a evitare che quel dolore incancrenisse, nella ricerca di un conforto fatto di commiserazione e ipocrisia”.

I temi trattati dalla scrittrice sono forti, drammatici come quello legato al personaggio malavitoso, Tarik Mulavdic, boss emergente di una organizzazione criminale che traffica in droga e donne, riuscito ad evadere dal carcere, introdotto nel precedente romanzo “Le stelle di Srebrenica” e che fa da ponte di congiunzione in “Ovunque sei” poiché condiziona due protagoniste del passato e continua a campeggiare nel presente. Proprio il romanzo “Ovunque sei” si apre con il ritrovamento di un cadavere, nel Parco Reale di Monza, un uomo con il volto sfigurato dall’acido, ciò incuriosisce parecchio chi legge creando interrogativi e suspense con il susseguirsi delle pagine.
A conferire maggiore enfasi ci pensano Marta e Tony entrambi pronti ed operativi, per il rinvenimento di quel cadavere, lasciando il lettore sulle tracce di un giallo ambientato tra Monza e Brianza.
Un ingranaggio davvero complesso quello della mente umana, perché ciò che crediamo sia reale in realtà non lo è mai, ma “una volta eliminato l’impossibile ciò che rimane, per quando improbabile, dev’essere la verità”.
Il romanzo “Ovunque sei” si snoda sulla ricerca della verità, a tutti i costi, dove echi del passato e drammi di sconvolgente attualità si intrecciano, con un comune denominatore “Ovunque sei, io ci sarò, finché ci legherà un filo d’amore” e “Perché ovunque sei, noi siamo”.
Dunque la speranza, l’amore e l’amore materno raccontato e descritto con struggente commozione e pathos, passando da un giallo storico curato nell’ambientazione e nella documentazione ad un tessuto di pagine da leggere e meditare, intrecciate al vivere quotidiano e con la prospettiva verso un futuro migliore.
Mi soffermo a ringraziare, la dolcissima Daniela Quadri, per la sua cortesia e disponibilità nell’avermi omaggiato il suo romanzo “Ovunque sei” e colgo l’occasione per invitare voi, miei cari lettori, a leggere questo bellissimo romanzo e perché nó, i precedenti e futuri romanzi della stessa, che verranno pubblicati.
A voi tutti, buona lettura! 😉

Sonia Dado




Daniela Quadri 
è nata e vive a Monza, nel cuore della Brianza. Laureata in lingue e letterature straniere moderne, lavora nell’ambito del marketing e i suoi interessi spaziano dalla fotografia alla pittura tradizionale giapponese. Scrive, perché non potrebbe fare altrimenti e le sue storie al femminile, già più volte premiate, raccontano un universo complesso, forte e delicato, sempre coinvolgente. Nel 2015 ha pubblicato il suo romanzo di esordio “Le stelle di Srebrenica” con Leucotea Project.

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