Alessandro Castelnuovo

"LA VALLE IN FONDO ALL'ANIMA"




“Ciò che in questi anni stava piano piano lasciando entrare dentro la mia mente, era la domanda su come veramente l’uomo stesse percependo la natura. Se davvero avremmo mai potuto coesistere con il sistema che ci sta intorno e che chiamavamo vita”.

Provare sensazioni di libertà e pienezza, di quiete e serenità, camminare nella natura ed essere felici di percepire l’aria pulita, il calore del sole, sentire il profumo di alberi e fiori, ascoltare lo sciabordio dell’acqua e i fruscii del bosco, tutto questo innesca una sensazione di felicità cosa che nella quotidianità raramente o quasi mai riusciamo a trovare. Ecco che all’improvviso, dentro di noi, scatta una molla, la ricerca del benessere inteso come tempo libero, vivere in un luogo tranquillo lontano da smog, traffico snervante, “un posto dove capire che non è nella miseria che si è felici, ma nella modestia”
E’ proprio ciò che accade allo scrittore Alessandro Castelnuovo, in seguito alla sua esperienza in Val di Fiemme, dove si pone come obiettivo di ritrovare un equilibrio interiore, di trovare un luogo nel quale poter incontrare gente comune con la quale confrontarsi, sentirsi far parte di quella comunità, durante i giorni di permanenza e vivere a stretto contatto con la natura. 
Da qui l’esigenza di realizzare un diario di viaggio, dove annotare le sue esperienze vissute in prima persona e nello stesso tempo narrare il difficile rapporto che esiste tra l’uomo, la montagna e l’ambiente. Il lettore che si approccia al libro “La valle in fondo all’anima” è portato ad identificarsi con lo scrittore, che a sua volta è la voce narrante, poiché la storia narrata, seppur non nella esatta sequenza degli avvenimenti, è arricchita di emozioni romanzate ed è tratta da fatti realmente accaduti. Chi legge il titolo pensa che la valle costituisce lo sfondo della narrazione, in realtà è il fulcro intorno a cui ruotano e prendono corpo temi diversi: una piccola comunità virtuosa di consapevolezze ecologiche, con politiche di risparmio idrico, di rifiuti al minimo e differenziati, ma soprattutto la splendida capacità di fare gruppo, condizione indispensabile per una umanità che dovrà affrontare una crisi climatica molto importante. 
Lo scrittore sceglie di partire con la famiglia ed alcuni amici per andare alla ricerca di case rurali, che possiedono una storia, appartamenti piccoli, ma forniti, in affitto da gente del luogo, per provare la sensazione di adeguamento ad una realtà ben lontana da quella della città, dunque la possibilità di mettere a confronto le condizioni meteorologiche in città e in aperta campagna, la mentalità delle persone, che vi abitano, la modernità e il primitivismo, la ricchezza e la modestia, la solitudine e la socialità, due mondi totalmente diversi città e luoghi selvaggi. 
La prima destinazione raggiunta è Predazzo particolarmente attenta all’ecosostenibilità, tant’è che incoraggia gli spostamenti dei visitatori in autobus, bicicletta, funivia, trenino cittadino oppure lunghe passeggiate. Ma lo scrittore vuole capire il modo di pensare di chi abita la valle e pertanto si reca a Cavalese, il capoluogo della Val di Fiemme, dove è posto in pieno centro la Magnifica Comunità della Val di Fiemme, un edificio, un museo, un palazzo che nasconde un modo di intendere la società umana, dalla quale sicuramente è possibile attingere molto per poter capire cosa voglia dire senso di comunità, dove le popolazioni locali custodiscono con fierezza le proprie radici storiche e le proprie tradizioni popolari, legate ai rituali e ai ritmi naturali della vita dell’ambiente circostante. 
Come step successivo, lo scrittore si propone di scoprire le radici di un sentimento più profondo, che lega la valle ai suoi abitanti e così si reca nel polmone verde della valle, la foresta di Paneveggio, conosciuta come la “Foresta dei Violini” per la qualità dei suoi abeti rossi usati per costruire le casse armoniche dei violini, i famosissimi abeti di risonanza usati dai liutai di tutto il mondo.

“Una montagna non è solo un luogo, ma è la vita che l’uomo ne sa trarre”
“… e mi chiedo se, più che portarci sempre via solo oggetti da un luogo turistico per paura di dimenticarcelo, per la tristezza di doverlo lasciare o solo per dire di esserci stati, avremmo mai la voglia di farci riempire il cuore da quel luogo con un sentimento che non svanisca non appena lo lasciamo ma che duri per sempre e che ci cambi profondamente, facendoci diventare migliori, per un migliore rapporto con la natura che tanto stiamo devastando”.

Il viaggio dello scrittore con la sua famiglia e i suoi amici prosegue e lascio a voi, miei cari lettori, il piacere della scoperta, della forza propulsiva, del magnetismo, che pagina dopo pagina catturerà la vostra attenzione fino alla fine senza cedimenti. Lo scrittore Alessandro Castelnuovo con le sue intense descrizioni della fauna montana, permette di avere la sensazione di vedere quei paesaggi, di osservare le mucche e le pecore, sembra quasi di sentire i campanacci delle mucche nell’alpeggio, di stare a contatto con i verdi prati, di percepire la fatica delle lunghe passeggiate per i vari sentieri con l’impressione di riuscire a provare le sensazioni di camminata, accompagnate dal silenzio profondo e dal verso degli animali presenti e di avere un resoconto fotografico per la vista per mezzo di un intrecciarsi di ambienti che si susseguono, di colori e di odori, trasformando l’animo cittadino fino a condurlo al richiamo e al rispetto della natura. Donando amore alla natura in cambio riceviamo come premio forti emozioni, al contrario riceviamo punizioni quando non la rispettiamo.

“Ci saremmo mai accorti a livello globale che avevamo influenzato enormemente i prossimi avvenimenti di questo pianeta? Saremmo stati in grado di tornare indietro, di tornare a percepire questa vita non più con il pensiero, ma con il cuore?”

Interrogativi che spingono alla riflessione sull’analisi dell’aiuto reciproco e della condivisione delle risorse. L’aiuto reciproco è una pratica che nel genere umano si ripete abbastanza frequentemente e in modo particolare nei momenti di difficoltà, bisogno o pericolo. 
Quando qualcuno si trova in queste situazioni, nella maggior parte dei casi, viene aiutato da colui che gode di una situazione migliore. Questa tendenza del genere umano si manifesta sin dalla più tenera età. Allo stesso modo la natura piegata e soffocata dalle costruzioni, chiede aiuto e nel momento in cui nessuno le presta attenzione o sottovaluta la sua richiesta ecco che genera straripamenti di fiumi, smottamenti, alluvioni e gravi processi causati dall’incuria dell’uomo. 
Il nostro benessere dipende dall’uso delle risorse naturali. Estraiamo risorse e le trasformiamo in alimenti, edifici, mobili, dispositivi elettronici, indumenti e quant’altro, ma il livello di sfruttamento delle risorse supera la capacità dell’ambiente di rigenerarle e di sostentarci. 
Per preservare l’ambiente e continuare a godere dei vantaggi che ci offre, occorre ridurre la quantità dei materiali che estraiamo. Dobbiamo cambiare il modo in cui produciamo prodotti e servizi e consumiamo le risorse, dunque, è necessario realizzare un’economia più verde. 
Un’economia in cui tutte le scelte di produzione e di consumo sono operate tenendo conto del benessere della società e della salute complessiva dell’ambiente, usando le risorse in modo efficiente, promuovendo il benessere in una società inclusiva e mantenendo nel contempo i sistemi naturali che ci sostentano. 
Pertanto occorre produrre e consumare in modo da ottimizzare l’uso di tutte le risorse interessate, ciò implica la creazione di sistemi di produzione che favoriscano la diminuzione delle quantità di rifiuti o che producano di più riducendo i fattori di produzione, inoltre occorre prendere in considerazione interi sistemi piuttosto che singoli settori, poiché un sistema comprende tutti i processi e le infrastrutture esistenti in relazione a una risorsa o a un’attività, che sono essenziali per le attività umane. Gli attuali processi di produzione e di consumo non producono unicamente prodotti e servizi, bensì anche residui, sotto forma di agenti inquinanti rilasciati nell’ambiente, pezzi non usati di materiali o alimenti non consumati per un motivo o per un altro. 
Lo stesso vale per i prodotti alla fine del loro periodo di utilità. Per questo motivo l’espressione economia circolare risulterebbe utile, perché indica un sistema di produzione e di consumo, che genera le minori perdite possibili. In un mondo ideale, quasi ogni cosa verrebbe riutilizzata, riciclata o recuperata per produrre altri prodotti finali. 
La riprogettazione dei prodotti e dei processi di produzione potrebbe contribuire a ridurre al minimo gli sprechi e a trasformare le parti non utilizzate in risorse. Obiettivo comune dei consumatori e dei produttori deve essere quello di contribuire allo stesso modo nel rendere la nostra economia più ecologica. Leggere questo libro “La valle in fondo all’anima” di Alessandro Castelnuovo vuol dire dare la possibilità a chi ama la montagna e l’ambiente di ammirare senza ancora aver avuto la possibilità di conoscere a fondo luoghi incantati e ancora di più, non potendoci più tornare, provare la nostalgia e la voglia delle vette, dei rifugi e del vivere sano. 
Un libro di formazione, dove si evince il reale vissuto dell’autore, il suo rapporto con la montagna, con la natura, un qualcosa che va oltre e lo si percepisce dalle bellissime ed intense descrizioni dei paesaggi, dei luoghi e delle persone che ha incontrato durante i tragitti, con la sua scrittura attenta, evocativa, misurata a raccontare frammenti di vita, il non detto che si insinua tra le pagine e ti resta dentro, forse ancor più delle parole. 
Quello che dalle pagine prende vita è un racconto di scoperte, di avventure, di sorprese, di interrogativi e di riflessioni, dentro i meandri di una valle, che sembra avere un fascino inspiegabile, cercando di capire l’operato umano nei confronti di una invasività che sta piano piano rovinando il pianeta. Un pianeta percepito con occhi diversi, con prospettive basate dalla riscoperta di profondi sentimenti in seguito ad un’imprevedibile condizione climatica, che contribuirà a scuotere le coscienze e a valutare ogni cosa con attenzione e in un’ottica futura. 
Non mi resta che consigliarvi la lettura di questo bellissimo libro “La valle in fondo all’anima” di Alessandro Castelnuovo, un libro che spinge il lettore a pensare, riflettere e cambiare prospettiva di vita su tutto ciò che si da per scontato o si guarda con  superficialità 😉

Un grazie, sincero ed affettuoso, ad Alessandro Castelnuovo, per avermi omaggiato il suo bellissimo libro "La valle in fondo all'anima".

Sonia Dado

Alessandro Castelnuovo nasce a Varese nel 1973. Si diploma in grafica pubblicitaria e web design ma, poco attirato dalla routine quotidiana offerta da lavori ordinari dediti esclusivamente alla produzione di beni di consumo e al cercare il modo per venderli, comincia una ricerca personale di valori sui quali poter ispirare una vita intera. Fatale l'incontro con alcune discipline orientali e con piccoli luoghi incontaminati, che lo aiuteranno nella decisione di scrivere delle sue ricerche.

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